E' possibile leggere e votare un mio racconto inedito..


 
Visitate il blog di Lara a www.larazavatteri.blogspot.com. Gentile e professionale, scrive ed inoltre aiuta autori emergenti, come me, publicizzandoli qui http://bottegadeilibri.blogspot.com/2011/10/ho-bisogno-di-un-tom-tom-di-adriana.html
 
Ho deciso di inserire nel blog l'anteprima del mio libro..buona lettura..
anteprima_adriana_pasetto.pdf
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Percorrevo la stessa strada tutti i giorni. Non era un giorno diverso
quello in cui quella stessa e solita strada non portava più
alla mia meta. Lì avevo lasciato i miei sogni e le mie speranze.
Lì avevo riposto le mie fiducie e le mie attese. Lì avevo lasciato
tutta me stessa e solo lì sapevo ritrovare il mio essere. Ero giovane.
Più di quanto potesse sembrare. Così era giovane il mio
cuore, la mia anima. Così erano giovani i miei pensieri. Ma
sempre meno di quello che potesse sembrare. Erano fresche le
mie parole. Erano gioiose e malinconiche allo stesso tempo le
mie prose e le mie poesie. Semplicemente le assaporavo fino in
fondo perché avevo sempre creduto alla loro forza. Parole e parole.
Solo parole, avrebbero detto. Era per me una sfida con me
stessa condividerle nella quasi certezza che non sarebbero state
comprese ma era arrivato il giorno giusto per darle in pasto al
mondo. Quel mondo sempre ricacciato perché non mi permetteva
di essere me stessa. Quel mondo lontano e distante dalla
mia solita strada. Quel mondo che quasi certamente non mi avrebbe
riservato grandi sorrisi. Quel mondo che improvvisamente
non faceva più paura perché si era irrimediabilmente avvicinato
alla mia strada, quasi fondendosi. Non c’era più motivo
di ricacciarlo indietro. Non c’era più un senso nel camminare
sulla mia solita strada. Non mi trovavo più. E da quel giorno sarei
rimasta forse ancora più avvolta nelle mie sole parole, ancora
più chiusa in esse. Mi serviva una bussola o nell’era moderna
ancora meglio mi serviva un navigatore satellitare in quel groviglio
di strade che chiamavo emozioni. “Mi serve un tom tom.”,
questo avevo pensato rileggendo le mie stesse parole. Non mi
comprendevo neanche più da sola e certamente questo è grave.
Mi era capitato solo un’altra volta e avevo definito quel rumore
Amore. Mi stava ricapitando e avrei chiamato quel silenzio assordante
Dolore.

Ho bisogno di un tom tom - bookspintedizioni - buy me